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Eredità: come si Accetta o si Rinuncia

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Rinuncia-all-eredita-300x225In tanti sognano di ritrovarsi improvvisamente eredi di una enorme somma di denaro, magari lasciata da qualche lontano zio d’America. Roba da film? In realtà può capitare che si venga designati eredi da parte di un parente, ma può anche capitare che, al contrario di quanto si potrrebbe immaginare, questa eredità non venga vista di buon occhio. Il motivo? Ereditare qualcosa vuol dire anche mettersi delle responsabilità sulle spalle, e in taluni casi anche dei debiti. Pertanto, in questa guida vi spiegheremo sia in che modo accettare un’eredità che come procedere alla sua rinuncia.

Iniziamo con il chiarire un dubbio che assale molte persone: una volta aperta una successione si diventa eredi in maniera automatica? No, è bene sapere che non si diventa eredi automaticamente. Sono due le circostanze con le relative possibilità che si prospettano, e che ora analizziamo.

La prima si verifica quando gli eredi hanno già il possesso materiale dei beni. In tal caso essi hanno a loro disposizione tre mesi di tempo, a partire dalla morte del proprietario, per decidere se rinunciare o accettare dando il via all’inventario. La seconda si verifica quando invece gli eredi non hanno la disponibilità materiale dei beni in questione. Essi hanno fino a dieci anni di tempo per decidere cosa fare, scaduti i quali sono automaticamente designati come eredi, dovendo rispondere anche degli eventuali debiti.

Nel caso in cui si voglia accettare l’eredità le possibilità per farlo sono tre: l’atto notarile con cui si dichiara di accettare quanto ereditato; l’eredità con beneficio di inventario, che prevede che l’erede risponda dei debiti ereditati solo entro i limiti del patrimonio stesso; l’accettazione tacita, che viene applicata nei casi in cui l’erede disponga già dei beni ereditati. Quanto alla rinuncia, è necessario redigere un atto formale, in presenza di un notaio oppure di un cancelliere del Tribunale, per perdere diritti su quanto ereditato.

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