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Equitalia introduce modifiche alla Rateizzazione delle Cartelle Esattoriali

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Equitalia, la società per azioni che dal 2007 si occupa di riscuotere le imposte a livello nazionale è stata, nelle ultime settimane, al centro di numerosi episodi di contestazione, purtroppo sfociata in atti di violenza, in diverse parti d’Italia. Di fatto, la società non si occupa direttamente dell’accertamento dei pagamenti che resta un’attività di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma dell’invio delle cartelle esattoriali di pagamento ai contribuenti che non hanno versato gli importi dovuti, nei tempi previsti, con l’aggiunta di sanzioni ed interessi.

La procedura prevede, di norma, che il contribuente entro 60 giorni dal ricevimento della cartella può presentare ricorso. Trascorso questo termine, senza alcuna interruzione da parte del contribuente, Equitalia avvia la “riscossione coattiva” che prevede l’ipoteca degli immobili, il blocco dell’auto tramite fermo amministrativo, ed il pignoramento di beni immobili e conti correnti.

E’ proprio questa procedura troppo standardizzata e poco personalizzabile, che non tiene in considerazione le reali esigenze dei contribuenti in un dato momento, ha determinato la contestazione da parte di molti contribuenti che, soprattutto in questo periodo di forte crisi economica, si sono sentiti schiacciati dal peso dei debiti. La gravità di questi episodi è diventata un caso nazionale e ha spinto il Presidente del Consiglio ad avviare una serie di azioni volte ad umanizzare la più famosa e temuta agenzia di riscossione del Paese.

Tra i provvedimenti proposti dal Premier e adottati da Equitalia, uno in particolare, sembra suscitare particolare attenzione: l’ampliamento della possibilità di rateizzazione fino a sei anni con l’eliminazione della garanzia ipotecaria per debiti fiscali pari o inferiori a 20mila euro. Ma vediamo come è possibile ottenere la rateizzazione.

A partire da marzo 2012, la richiesta di rateizzazione di una cartella esattoriale di un importo uguale o inferiore a 20mila euro avviene attraverso la compilazione e trasmissione del modulo, debitamente compilato, che rilascia Equitalia . L’agenzia di riscossione può concedere la dilazione del debito fino a 72 rate mensili (6 anni), nelle ipotesi di obiettiva difficoltà. L’importo della singola rata non può essere inferiore a 100 euro.

Per debiti superiori ai 20mila euro il contribuente deve produrre adeguata documentazione atta a verificare l’esistenza di una reale situazione di difficoltà economica. Equitalia verifica la documentazione prodotta (ad. es. ulrima dichiarazione dei redditi o bilancio nel caso di società) ed elabora il piano di ammortamento.

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