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Erasmus senza soldi: il programma per Studenti è a rischio

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Tutti gli universitari che hanno aderito finora al progetto Erasmus non possono che ricordare questo periodo con grande entusiasmo e anche un po’ di nostalgia. Questo programma, che esiste da ben 25 anni, ha permesso a migliaia di studenti europei di studiare per un periodo di tempo presso l’università di un altro Paese, ampliando il proprio bagaglio culturale e personale. Mesi per perfezionare un’altra lingua, conoscere nuove persone, luoghi e un modo diverso di vivere l’università. Ma tutto questo potrebbe avere i giorni contati. Cerchiamo di saperne di più.

Dopo 25 anni di onorata carriera, il progetto Erasmus rischia di andare in pensione, provocando lo scontento e la delusione di migliaia di studenti che erano già pronti a mettere i libri in valigia e a partire. L’avvilente notizia di questo baby pensionamento era già stata anticipata dal presidente della Commissione Bilancio del Parlamento europeo, Alain Lamassoure, che aveva annunciato che dalla fine di ottobre le casse dell’Erasmus sarebbero rimaste vuote.

La notizia è subito rimbalzata attraverso i principali organi di informazione di tutta Europa, ed ora è arrivata perfino la conferma di quanto era stato prospettato. In pratica nel bilancio UE 2012 sono finiti i soldi per sostenere il Fondo Sociale Europeo, che è per l’appunto il fondo che ogni anno eroga il denaro destinato a chi aderisce al progetto Erasmus.

Dal 1987 grazia ai fondi stanziati dal Fondo Sociale Europeo sono stati oltre due milioni i ragazzi inviati nelle facoltà universitarie del vecchio continente per un anno di studio. Ed ora la crisi sembra aver investito anche uno dei più validi mezzi di integrazione europea. A render ancor più triste l’avvenimento, il fatto che il pensionamento dell’Erasmus cadrebbe proprio nell’anno del suo venticinquesimo compleanno. Un compleanno senza regalo per milioni di universitari. L’unica speranza è che il 23 ottobre, data in cui verrà presentata la proposta di bilancio correttivo, qualcosa venga fatto per evitare che l’Erasmus non ci sia più.

Fonte immagine: viagginews.com

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