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Prestito Vitalizio: cos’è e come Funziona

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mutuo-prestito-vitalizioAvete sentito parlare del prestito vitalizio e vorreste saperne di più? Del resto non è facile districarsi tra i numerosi prodotti finanziari che ci vengono proposti e capire qual è quello più adatto al proprio caso. Dunque oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza su questa particolare tipologia di prestiti, scoprendone le sue principali caratteristiche, dunque a chi essi sono riservati ed in che modo è possibile ottenerli.

Il prestito vitalizio, chiamato anche mutuo vitalizio, è un tipo di prestito di derivazione anglosassone, che si è iniziato a diffondere da noi i Italia in tempi piuttosto recenti, ovvero a partire dal 2006. La prima cosa da tenere in considerazione è che il prestito vitalizio è destinato solo ed esclusivamente alle persone che hanno più di 65 anni.

Dunque è un prestito destinato a chi rientra nella cosiddetta terza età. Il prestito vitalizio si può ottenere attraverso l’ipoteca della propria abitazione, dunque è molto importante comprenderne il funzionamento. In pratica il richiedente over 65 del prestito ottiene dall’istituto di credito a cui si è rivolto una certa somma di denaro, ma soltanto se apre un’ipoteca su un immobile di sua proprietà. La percentuale del valore dell’immobile è legata in modo direttamente proporzionale all’età: maggiore è l’età del richiedente e più grande sarà la somma ottenibile.

Dunque per coloro che hanno meno di 75 anni il massimo che si potrà ottenere sarà una somma pari al 20% del valore dell’immobile, che invece sale al 40% per coloro che hanno più di 80 anni. Il vantaggio del prestito vitalizio è che colui che fa richiesta del prestito dovrà solo pagare quanto previsto per l’apertura del prestito stesso, mentre non dovrà sostenere il pagamento delle rate. All’eventuale morte del richiedente saranno i suoi eredi a doversi occupare della faccenda. Essi avranno tre possibilità: saldare il montante per conservare l’immobile; vendere l’immobile; lasciare che sia la banca ad occuparsi della vendita dell’immobile.

Fonte immagine: blog.debitizero.com

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