Confronto tra Buoni Fruttiferi Ordinari e quelli Indicizzati all’Inflazione

Confronto tra Buoni Fruttiferi Ordinari e quelli Indicizzati all’Inflazione

confronto fra buoni

Oggi giorno chi ha la fortuna di avere un lavoro fisso e sicuro, cerca in tutti i modi strategie che gli permettono di risparmiare ed essere sempre coperti in caso di perdita improvvisa del lavoro. La maggior parte degli utenti quando si tratta di mettere soldi da parte si affida alla Posta piuttosto che alla Banca, vista l’abissale differenza delle tasse che dimezzano i vostri risparmi. I buoni postali più utilizzati al momento sono i buoni fruttiferi ordinari e i buoni indicizzati all’inflazione. Prima di metterli al confronto e verificarne gli aspetti positivi e negativi, facciamo un po’ di chiarezza.

I buoni ordinari sono investimenti di lunghi periodi, massimo vent’anni e per ciascuno è fissato un tasso nominale annuo. Possono essere prelevati anticipatamente in qualunque momento, prendendo insieme al capitale anche l’interesse maturato fino ad allora. Naturalmente se il capitale non venisse toccato per gli anni massimi consentiti, vedrete accumularsi un ottimo interesse. I buoni indicizzati all’inflazione invece sono investimenti di massimo dieci anni, i quali consentono di assicurare al capitale investito, un rendimento annuo fisso.

Al momento del prelievo oltre a restituirvi il capitale investito, vi consentiranno di recuperare sia il rendimento fisso che l’interesse maturato sia sul capitale che sul rendimento fisso in base all’inflazione del momento. Innanzitutto molti utilizzano più i primi buoni per un fattore di sicurezza in quanto i secondi, è vero che possono raggiungere interessi maggiori, ma tutto dipenderà dall’inflazione, la quale non da molte certezze, visto che sale e scende alla velocità della luce.

I vari tassi e i guadagni in base agli anni sono recuperabili tranquillamente sul sito di Poste Italiane, per fare un breve esempio, vediamo che a distanza di dieci anni dall’apertura di tutti e due i tipi di buoni, i rendimenti sono del 2.35% sui buoni ordinari e dell’1.55 % su quelli indicizzati. La scelta quindi spetta a voi in quanto con i primi buoni, è vero che il rendimento sarà più alto, ma la soglia non supererà mai quella che vedrete riportata in tabella, mentre per i secondi come potrebbe essere più basso, come potrebbe di colpo avere un’impennata in base al movimento dell’inflazione. Come già detto la scelta spetta a voi.

Fonte immagine – http://www.piazzaffari.info/emissione-bond/asta-ctz-e-btpei-25-settembre-2012.html