Pagamento Bancomat: dal 2014 è obbligatorio accettarlo

Pagamento Bancomat: dal 2014 è obbligatorio accettarlo

Ormai è legge: a partire dal primo gennaio 2014 per tutti i commercianti ed i professionisti sarà obbligatorio accettare pagamenti effettuati con il bancomat, qualunque sia il loro importo. E’ questo quanto è stato stabilito dal Decreto sviluppo del governo Monti, una novità interessante della quale cerchiamo di saperne di più.

Sia i venditori che gli acquirenti dovranno abituarsi ad un’importante novità, ma per fortuna c’è ancora un po’ di tempo. Ma ricapitoliamo la questione ripercorrendo tutte le sue tappe principali. Il governo Monti, ritracciando le norme del Decreto sviluppo parte seconda, ha stabilito che i commercianti sono obbligati ad accettare pagamenti fatti con il bancomat se superiori alla somma di 50 euro. L’idea non è però piaciuta ai commercianti, che hanno manifestato tutto il loro dissenso per la proposta. Dissenso che nasce dalla considerazione che i dispositivi elettronici atti al pagamento tramite moneta elettronica avrebbero un costo di mantenimetro troppo elevato.

Ma con l’approvazione definitiva del decreto dal primo gennaio 2014 tutto cambia. La novità più grande è rappresentata dal fatto che viene eliminata la soglia minima di 50 euro. In sostanza ciò vuol dire che qualsiasi commerciante sarà tenuto obbligatoriamente ad accettare il bancomat, per qualsiasi tipologia di acquisto. Naturalmente tale obbligo non è limitato ai commercianti ma si estende anche a tutti i professionisti.

Avvocati, commercialisti e tanti altri potranno essere pagati attraverso il bancomat e per loro accettare questa tipologia di pagamento sarà obbligatorio. Il motivo che ha spinto a prendere questo provvedimento è intuibile e comprensibile: la tracciabilità dei pagamenti è il primo strumento che può aiutare il nostro Paese a risolvere il grave problema dell’evasione fiscale. Una domanda però sorge assolutamente spontanea: ma quindi ci sarà l’obbligo anche per delle cifre dall’entità irrisoria? Su questo ancora non c’è una risposta chiara, si sta lavorando in tal senso e dunque nuove norme si attendono…

Fonte immagine: investireoggi.it