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Tares: la nuova Tassa sui Rifiuti

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16_13_bso_f1_265_a_resize_526-300x224Se il 2012 degli italiani si è concluso con il pagamento dell’Imu, l’imposta sulla casa la cui scadenza era prevista il 17 dicembre, il 2013 non si è aperto molto meglio. A partire dal primo gennaio ha infatti fatto il suo debutto la Tares, la nuova tassa sui rifiuti solidi urbani che ha preso il posto della Tarsu e della Tia.

Voluta dal governo Monti, che l’ha istituita nel dicembre 2011 nel decreto Salva Italia, la Tares si preannuncia come una nuova salatissima imposta che andrà a gravare sui bilanci non rosei delle famiglie d’Italia. Stando alle stime della Uil, ogni nucleo familiare dovrà pagare ben 350 euro, sborsando circa 80 euro in più rispetto allo scorso anno. Dunque la stangata è assicurata, e non ci rimane che saperne di più su questa novità fiscale.

La prima cosa da sapere è che la Tares, il cui acronimo sta per tassa per rifiuti e servizi, servirà ai Comuni non solo per far fronte alle spese inerenti alla gestione dei rifiuti, ma anche per coprire quelle relative ad altri servizi cittadini. Per questo motivo il conto presentato agli italiani sarà più salato. L’altra novità significativa è che non dovranno pagarla solamente i proprietari di immobili, ma essa si estende a tutti coloro che sono in possesso o occupano sia locali che aree scoperte (ad esempio negozi o capannoni).

La quota della nuova imposta non è per tutti uguale ma verrà calcolata sulla base della superficie catastale del proprio immobile. I comuni aggiungeranno 30 o 40 centesimi in più (in base alle esigenze di ogni singola amministrazione locale) al metro quadro per coprire i servizi indivisibili. Sono ben quattro le rate previste per il pagamento della Tares: gennaio, aprile, luglio e dicembre. Per il 2013 è sfumata la rata di gennaio, quindi il primo versamento dovrà essere effettuato nel mese di aprile.

Fonte immagine: iljournal.it

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