Una delle situazioni più spiacevoli per un automobilista è quella di ricevere il fermo amministrativo del proprio veicolo. In molti, infatti, posseggono una sola automobile, e doverne fare a meno per un certo periodo di tempo diventa una bella seccatura, soprattutto quando il luogo di lavoro non è raggiungibile a piedi e non si può contare sull’efficienza dei mezzi pubblici.
Dunque, quando ci si vede trattenuti l’unico mezzo di trasporto che si ha a propria disposizione, di solito ci si attiva subito, cercando una soluzione al problema e magari riuscendo a contestare il fermo. Ma cosa dice la nostra legge in materia? Quando è possibile contestare un fermo amministrativo? A dire il vero, la normativa italiana non è totalmente chiara sull’argomento, ma cerchiamo comunque di saperne di più.
Sono diversi i decreti che si pronunciano sul fermo amministrativo, e nonostante ciò sembra esserci un po’ di confusione in materia. Soprattutto c’è una controversia che tocca il punto di vista economico della faccenda, visto che, anche se la legge non pare tenerne conto, in quasi tutti i casi il danno provocato non è nulla a confronto del danno causato al debitore. Proprio in considerazione del fatto che la legge in materia non ha dei punti fermi a cui appigliarsi, la migliore soluzione per contestare un fermo amministrativo, sperando di aver la meglio, è quella di rivolgersi ad un avvocato.
Sicuramente, appoggiati da una valida figura professinale, avrete molte più probabilità che impugnando il provvedimento da soli. Anche perché, proprio la mancanza di chiarezza della legislazione potrebbe facilmente impedire il buon esito di un reclamo personale. Grazie ad un avvocato, invece, le possibilità di spuntarla aumentano notevolmente, soprattutto se il danno che avete procurato è di gran lunga inferiore al debito che grava sulle vostre spalle. Buona fortuna!
Fonte immagine: http://studiolegaleferlisi.wordpress.com/2012/12/02/cassazione-sezioni-unite-si-puo-impugnare-il-preavviso-di-fermo-amministrativo/
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