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In arrivo il Fondo Nazionale per Indigenti

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Ogni anno, sei milioni di tonnellate di cibo, per un totale di circa 12,3 miliardi di euro, vengono sprecati, a causa delle eccedenze alimentari. Questo dato è il risultato della ricerca “Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità”, realizzata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con il Politecnico e la Nielsen Italia.

Lo spreco alimentare, in un momento particolarmente difficile per l’economia del nostro Paese, è assolutamente intollerabile, soprattutto se si pensa che in Italia esistono oltre 3 milioni di indigenti per i quali l’approvvigionamento del cibo è un problema quotidiano.

Per far fronte alla necessità di venire incontro alle esigenze di questa fascia particolarmente fragile della popolazione italiana, il Governo ha inteso aggiungere, ai 100 milioni di euro che, ogni anno, il Ministero delle Politiche Agricole stanzia per aiutare gli indigenti, un nuovo provvedimento, che è stato inserito nel decreto legge sullo sviluppo, approvato dal Consiglio dei Ministri, lo scorso 15 giugno.

Si tratta dell’istituzione di un Fondo Nazionale per gli indigenti, proposto dal Ministro Mario Catania, proprio in occasione della presentazione della ricerca. Il Fondo aggiungerà alle risorse già stanziate dalla commissione europea ogni anno, le eccedenze alimentari che saranno messe a disposizione dalle industrie della filiera. Il fondo, quindi, da un lato consentirà di dare respiro ai cittadini più bisognosi del nostro Paese e dall’altro favorirà una notevole riduzione dello spreco di cibo, che avviene sistematicamente ogni anno. Il Fondo sarà istituito presso l’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e le eccedenze alimentari saranno distribuite dalle associazioni no profit, ai più bisognosi, come previsto dal Regolamento CE n. 1234/2007.

La proposta del Governo ha ricevuto il plauso della Federalimentare. Il provvedimento, infatti, si aggiunge alle azioni già avviate dalla Federazione per la riduzione degli sprechi alimentari e l’aiuto alle fasce deboli della popolazione, quali ad esempio l’istituzione dei Banco Alimentare.

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