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Riscatto Laurea: come Funziona, quanto Costa e perchè Conviene

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Con l’innalzamento dell’età pensionabile quegli anni di formazione spesi per ottenere il titolo di studio di livello universitario diventano sempre più preziosi; valgono tanto “oro” quanto pesano. Ma essere entrati nel mercato del lavoro relativamente “tardi”, per quanto riguarda il cumulo degli anni lavorativi che ci separano dalla pensione, può essere uno svantaggio che può essere colmato, grazie alla possibilità di riscattare la laurea.

Facciamo prima un po’ di ordine. L’INPS prevede il riscatto degli anni impiegati per laurearsi: significa che possiamo considerare quegli anni, invece che anni “persi”, almeno dal punto di vista dei contributi pensionabili, come anni di effettivo lavoro.

Ma per essere considerati tali devono essere riscattati, cioè dobbiamo corrispondere le tasse relative per considerarli equiparabili ad anni di lavoro con relativi versamenti sul fondo pensione (attenzione però: il riscatto degli anni di laurea è possibile solo dopo aver conseguito il titolo e solo se è stato versato almeno un contributo settimanale all’INPS!).

Il calcolo dei soldi da corrispondere è fatto dall’INPS sulla base della retribuzione media pensionabile riferita alla data della domanda; entrano in gioco ovviamente anche la quantità di anni che si vogliono riscattare, e altri fattori come il sesso del richiedente e la sua età.

Le tabelle di riscontro sono diverse se il periodo da riscattare è anteriore o meno al 1° gennaio 1996. Per le lauree prima di quella data il calcolo è determinato sulla base dell’aliquota contributiva, che per la maggior parte dei lavoratori è pari al 33%; cioè, visto il reddito annuale percepito, viene calcolato il 33% di questo reddito e moltiplicato per gli anni da riscattare. Anche i laureati che non hanno un lavoro potranno richiedere il riscatto. In questo caso verrà applicata sempre la stessa aliquota, ma come reddito verrà considerato quello minimo imponibile per commercianti e artigiani.

Il sito dell’INPS consente di compilare la domanda e anche di pagare le rate (si può pagare in una rata unica o fino a 120 rate mensili) on-line, rendendo il processo molto più comodo. Lo stesso sito consente anche di fare un “preventivo” della spesa che dovremo sostenere per il riscatto, così da avere un’idea della cifra (comunque non irrisoria) che dovremo corrispondere. In questo senso, dal momento che più ci si avvicina all’età pensionabile, più il costo aumenta, è consigliabile non aspettare troppo, se si ha intenzione di riscattare la laurea.

Nonostante i costi abbastanza alti (ma deducibili dalle tasse!), il riscatto è comunque una pratica da tenere almeno in considerazione: non solo potremo andare in pensione prima, ma il nostro fondo pensione sarà anche più ricco.

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