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Riforma Pensioni: cosa cambia nel 2013

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Il 2012 è stato senza alcuna ombra di dubbio un anno di svolta per le pensioni italiane. Ma ora che il 2013 è quasi alle porte è il momento di essere informati su tutte le novità, visto che con il nuovo anno entreranno in vigore tutte le nuove regole previste dalla riforma Monti-Fornero. Siete pronti a sapere cosa cambia?

Partiamo dal fatto che la prima importante novità in fatto di pensioni che ci attende a partire dal primo gennaio 2013 è che l’età pensionabile sarà legata alle aspettative di vita, cosa che fa diventare la pensione sempre più lontana. In pratica l’età pensionabile verrà determinata in base alle statistiche sulla vita media, con un adeguamento che sarà triennale fino al 2019, per poi diventare biennale. Mentre prima della riforma vi erano due tipi di pensioni, ovvero quella di vecchiaia e quella di anzianità, che si ottenevano rispettivamente al raggiungimento di una determinata età anagrafica e al raggiungimento di un determinato numero di anni di lavoro, ora dovete dimenticare completamente questo meccanismo.

La pensione di anzianità è stata infatti sostituita dalla pensione anticipata. Nel 2013 chi vorrà aver diritto alla pensione anticipata dovrà avere i seguenti requisiti: gli uomini dovranno aver raggiunto i 42 anni più due mesi di servizio, mentre le donne dovranno aver raggiunto i 41 anni più due mesi di servizio (rispettivamente un anno in più rispetto a quelli previsti nel 2012).

Quanto invece alla pensione di vecchiaia, anche in questo caso c’è un evidente innalzamento dell’età . Se fino al 31 dicembre 2012 un lavoratore uomo potrà non andare più a lavorare a 66 anni, dal primo gennaio 2013 per la pensione di vecchiaia saranno necessari 66 anni e tre mesi. Le donne lavoratrici dipendenti, invece, a partire dal prossimo anno potranno andare in pensione a 62 anni e tre mesi, a differenza delle lavoratrici autonome per cui sarà necessario raggiungere i 63 anni e 9 mesi.

Fonte immagine: mondolavoro.it

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