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Come Scegliere il Mutuo più Conveniente

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La crisi economica globale ha inevitabilmente comportato una contrazione dei consumi e di conseguenza un calo più o meno vistoso del prezzo degli appartamenti probabilmente, anzi sicuramente l’ investimento più stabile che si possa attualmente fare. Per quanto i prezzi si siano abbassati parliamo sempre di grandi cifre pertanto è opportuno, in questa piccola guida, dare cinque buoni consigli su come non dissanguarsi per i prossimi 20 o 30 anni.

1. Scegliere il mutuo con lo Spread migliore

Lo Spread è il costo che chi stipula il mutuo deve dare alla banca, costo che si aggiunge agli interessi definendo il costo del mutuo. Più basso è lo Spread meno interessi si dovranno pagare. Lo Spread rimane ugule per tutta la durata stipulata dal contratto.

2. Valuta il Taeg

Per capire se un mutuo è davvero conveniente, bisogna verificare il Taeg che rappresenta il Tasso Annuo Effettivo Globale e indica il costo del mutuo completo di tutte le altre spese accessorie. Molto importante è capire se il tasso proposto dalla Banca non sia un “tasso di ingresso” (tasso promozionale solo per le primissime rate) ma che sia un “tasso a regime” valido per tutta la durata del contratto.

3. Scelta del Mutuo

Ora dobbiamo scegliere che tipo di mutuo fare. Naturalmente tutti conoscono il tasso fisso che permette di avere una rata costante per tutta la durata del contratto ma vi sono altre due soluzioni che talune volte possono portare a spiacevoli sorprese.

  • Mutuo variabile con Cap: questa forma di mutuo consente di stipulare un contratto a tasso variabile con un limite massimo che il tasso di interesse non può in nessun caso superare;
  • Mutuo a tasso misto: permette di cambiare il tasso di interesse passando da un variabile a fisso e viceversa.

Sono soluzioni vantaggiose? Non sempre! La banca ovviamente prevede costi maggiori per i mutui dovuti alla copertura aggiuntiva, ecco perché i mutui misti e variabili con Cap hanno uno spread più alto. Una recente ricerca de “Il Sole 24 Ore” ha mostrato come, in soldoni, la scelta di questa tipologia di mutui comporta un aggravio di circa 6, 7 mila euro in più per un piano di 25 anni!

4. Le agevolazioni fiscali

Naturalmente per chi compra una prima casa sono previste una serie di detrazioni fiscali come ad esempio la riduzione dell’Imposta sulle persone fisiche (altrimenti detta IRPEF) al 19% fino ad un massimo di 4000 euro annui e si può richiedere solo se la casa appena comprata costituisca l’abitazione principale. I requisiti sono:
a) Non bisogna mai aver usufruito di altre agevolazioni;
b) Non si può essere proprietari di un altra casa all’interno del comune in cui la casa appena comprata risulta essere l’abitazione principale;
c) Residenza nello stesso comune del mobile acquistato. In caso di cambio di residenza, esso va fatto entro 18 mesi dall’acquisto dell’immobile.

5. Non richiedere altri finanziamenti

Per evitare un salasso notevole è consigliabile non richiedere finanziamenti prima di fare la richiesta di un mutuo. Le caratteristiche dei richiedenti saranno vagliate dalla banca che si assicurerà l’impegno del richiedente a ripagare quanto concesso. Di norma la banca non concede mutui che superino il 30/35% del reddito mensile al netto di eventuali contratti atipici, entrate da altri canoni e lavori in nero.

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