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Finanziamenti Imprenditoria Femminile: il punto della Situazione

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A livello ministeriale sono previsti stanziamenti per le imprese “in rosa”, sotto forma di contributi a fondo perduto. La legge in causa è la 215/92; vediamo come funziona e chi sono i soggetti che possono beneficiare di questa opportunità.

La legge per i finanziamenti all’imprenditoria femminile opera tramite il meccanismo del “bando”: è possibile presentare la domanda di contributo in un determinato periodo di tempo, e tale domanda entra in graduatoria con le altre domande presentate in quel periodo di tempo (solitamente il bando la pubblicazione e la gestione del bando sono affidate alle singole Regioni). Le graduatorie sono stilate sulla base di vari parametri , tra i quali sono molto importanti quelli relativi alla ricaduta sul territorio e l’innovazione tecnologica, soprattutto quella legata a internet.

Le persone giuridiche interessante sono le “classiche” società individuali, società di capitali e società di persone, a patto che la maggioranza di partecipazione sia, ovviamente, femminile (per le società di persone almeno il 60%). Il finanziamento può essere richiesto sia per imprese già avviate che da avviare, e copre il 70-80% delle spese per l’acquisto di macchinari, software o ristrutturazioni/adeguamento di locali.

Tuttavia, proprio il meccanismo a bando rende “difficoltoso” l’accesso a questa fonte di finanziamento all’imprenditoria femminile: infatti l’ultimo bando pubblicato risale al 2005. Un’alternativa ai fondi statali è però arrivata dall’Europa; i fondi europei sono gestiti “direttamente” dalle Regioni, nell’ottica di destinare i fondi non in una logica di ricaduta “a pioggia”, ma nell’ambito di una specifica pianificazione strategica territoriale. Sarà quindi necessario produrre un buon business plan e presentarlo agli organi competenti della propria Regione.

L’ultima alternativa è quella di rivolgersi a istituti privati: alcuni nuovi prodotti finanziari si rivolgono specialmente a donne che devono conciliare la famiglia e il lavoro. Il piano Key Woman di Artigiancassa, per esempio, offre prestiti a condizioni molto vantaggiose per donne in gravidanza o in malattia che hanno difficoltà a mantenere la propria attività. In questo caso si tratta di finanziamenti all’imprenditoria femminile per piccole attività, che sono tuttavia, al di fuori del circuito dell’imprenditoria di più largo respiro, larga parte del tessuto connettivo economico del paese.

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